Ushi no koku

L’intervento prevede la ricostruzione dell’ala sinistra di una villa storica collocata nella campagna tra la città di Ferrara ed Argenta. Mentre gli altri fabbricati che compongono la villa si trovano in discreto stato di conservazione, l’ala sinistra, che ospitava il fienile, è parzialmente crollata, sia in ragione della vetustà dell’edificio, sia per l’azione sismica che ha colpito, nel recente passato, questa porzione di territorio.

La villa è la residenza di famiglia di una coppia che vive e lavora a Milano, che ha l’abitudine di trascorrere qui i momenti di pausa dalla grande città, per ritrovare nella campagna ferrarese, quell’atmosfera lenta e rilassata che ha caratterizzato la loro infanzia.
Obiettivo del progetto è quello di realizzare un edificio residenziale capace di integrarsi con il complesso storico esistente in chiave di innovazione. Il nuovo edificio deve garantire elevati standard energetici e di comfort indoor e massimizzare la luce naturale, attraverso una morfologia che riprenda, in chiave contemporanea, quella dell’edificio preesistente.

Il progetto ripercorre con fedeltà ogni aspetto morfologico dell’edificio preesistente, mantenendo il disegno dei prospetti e delle aperture finestrate. Per evidenziare la stratificazione degli interventi, sono mantenuti gli affioramenti murari originali. A partire da questi, la morfologia dell’edificio viene completata utilizzando un frangisole in legno, capace di reinterpretare i corsi delle murature di laterizio che caratterizzano l’intero complesso della villa.

Il frangisole protegge un involucro traslucido, capace di fare permeare la luce naturale all’interno dell’edificio, creando un alternarsi di luci ed ombre di forte impatto emozionale. Al contrario, durante la notte, la luce presente all’interno trasforma l’involucro edilizio in una gigantesca lanterna sul giardino della villa.

La pelle lignea, insieme all’effetto traslucido dell’involucro, ricostruiscono la morfologia dell’edificio crollato, dove gli effetti di luce ed ombra creano una percezione evanescente del volume: dal mattino al crepuscolo, sino alle ore notturne, quasi ad evocare lo spettro dell’edificio prima del suo crollo.

La composizione degli spazi interni segue un duplice riferimento: da una parte la necessità di richiamare alla memoria gli spazi ampi e le doppie altezze delle tipologie rurali che caratterizzano i fienili; dall’altra quella di generare uno spazio privato, come un santuario, in ragione dell’esigenza dei committenti di abitare uno spazio introspettivo: rifugio dal caos della città contemporanea.

Nell’evoluzione circolare del ritorno alle origini, del ciclo di morte e rinascita dell’edificio stesso, che si ritrasforma mantenendo sempre se stesso, nella forma e nel volume: l’edificio contiene al suo interno un secondo edificio, uno spazio ancor più protetto. Un santuario dal quale la percezione del mondo esterno non avviene mai direttamente ma attraverso una successione di filtri (vetro, vetro traslucido, frangisole in legno, ecc.).  In riferimento all’inclinazione culturale dei committenti, questo spazio interno, richiama le dinamiche del santuario di Ise, il più sacro – e privato – tra i santuari shintoisti, che da secoli viene ciclicamente ricostruito fedele a se stesso attraverso un rituale sacro al quale possono partecipare solo pochi iniziati.

Si tratta di un progetto basato sulla percezione delle luci e delle ombre, e di come l’alternarsi delle stesse, alla maniera delle maschere utilizzate nel teatro del Nō, possano generare, nello spettatore, una alternanza di emozioni.

Sotto l’aspetto costruttivo l’edificio utilizza diverse tecnologie: una struttura in acciaio e legno lamellare, tamponata con sistemi a secco, utilizzando materiali di origine naturale in analogia con il complesso della villa esistente.

La disposizione geometrica orizzontale delle doghe in legno di cedro rosso si configura come reinterpretazione della muratura faccia a vista preesistente, lo stesso per la specie lignee utilizzata, che attraverso il suo caratteristico colore rosso desaturato, mantiene caratteristiche cromatiche che si avvicinano a quelle del laterizio. Tale specie, sempre al fine del medesimo principio di correlazione tra legno e mattone, non verrà trattata con sistemi preservanti, con lo scopo di mantenere una superficie porosa, in analogia a quella del mattone.

Questa specie lignea ha la capacità di auto-proteggersi sviluppando, attraverso gli ossidi del tannino presente al suo interno, una patina protettiva contro le marcescenze. Tale patina protettiva, unita alla porosità naturale del materiale, porta il legno a mutare cromaticamente poiché, alla stessa maniera del mattone, sarà attaccato da polveri atmosferiche, elementi biologici e mutazioni cromatiche. Lo stesso accade nel mattone, che al pari delle pietre, cambia il suo aspetto nel tempo.

Il rivestimento in legno sarà applicato per generare una parete ventilata allo scopo di attivare un sistema di raffrescamento naturale nell’involucro edilizio: quando i raggi solari colpiscono la facciata, l’aria presente all’interno dell’intercapedine si scalda e perde di pressione risalendo verso l’alto. Questa fuoriesce dagli strati più elevati del rivestimento richiamando aria esterna, più fresca, posta negli strati più bassi della facciata. L’edificio avrà zero emissioni in atmosfera.

Il frangisole in legno protegge un involucro edilizio traslucido, realizzato con profili di vetro ad U, isolati da uno speciale coibente capace di consentire il passaggio della luce naturale, trattenendo il calore all’interno dell’edificio, ed assorbendo, nel contempo, il calore prodotto dalla radiazione solare.

Ushi no koku, l’ora del bue, dove può accadere il bizzarro, il fantastico, il meraviglioso.

PADIGLIONE ESTERNO A SERVIZIO DELLA RESIDENZA

Il progetto consiste nella demolizione e ricostruzione di un piccolo edificio a servizio di una residenza privata.
Si tratta di una micro architettura che ha la funzione di ospitare pranzi e cene all’aperto, con l’obiettivo di creare uno spazio di raccoglimento immerso nel parco della villa.

Il volume si compone di un basamento in cemento armato che solleva il padiglione ad una quota superiore rispetto alla quota del giardino, evitando il contatto diretto della struttura in legno con il terreno, garantendo così la sua durabilità nel tempo. Il volume sovrastante è composto essenzialmente da una struttura in legno a vista e da ampie vetrate che permettono una connessione diretta tra lo spazio interno e la natura circostante.

La copertura è sorretta da grandi capriate in legno che permettono al manto di copertura, costituito da lamiera e listelli di legno, di aggettare su tutti i quattro lati del padiglione, garantendo l’ombreggiamento dello spazio interno ed evitando l’aggiunta di ulteriori schermature in prossimità delle finestre.

Dall’esterno questa piccola architettura apparirà come una lanterna evanescente nascosta tra gli alberi che illuminerà il giardino come un oggetto di arredamento, creando un interessante gioco di luci e ombre.

CASA VACANZE UNIFAMILIARE CON STRUTTURA IN ACCIAIO NELLA CAMPAGNA FERRARESE

non realizzatO

Year
2021

Locality
Italy – ARGENTA (FE)

Design team
Piraccini + Potente architettura

CHIEF ARCHITECTS

Stefano Piraccini
Margherita Potente

Project TEAM

Marco Marchetti

Gianluca Bertoli
Teresa Cancellari
Beatrice Enti
Emanuele Loroni

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