L’edificio, una casa per una giovane coppia, è collocato in un luogo di forte impatto paesaggistico. Sul fronte è presente l’alveo del fiume Savio, sul retro un fitto bosco che si inerpica sul colle Garampo.

La morfologia dell’edificio deriva da un duplice riferimento: da una parte la tipologia rurale della “casa cesenate-riminese” che caratterizza il territorio, dall’altra la prossimità del bosco, che richiama alla memoria l’immaginario fantastico dell’infanzia, della fiaba, e della casa come rifugio dal lupo e da tutti i pericoli reali o immaginari.

L’edificio è scomposto in diversi volumi: al piano terra un basamento, completamente vetrato sul bosco ma chiuso sul fronte strada, che ospita la zona giorno; al piano secondo una aggregato di tre volumi prismatici, che ospita la zona notte.

La morfologia del piano primo richiama alla memoria l’archetipo della casa, che in questo caso si aggrega e diventa borgo, o piccolo villaggio. Sono tre “casette” che si fondono, guardandosi le spalle a vicenda ed aprendosi al paesaggio circostante. Qui le aperture rispetto al piano terra sono ridotte, per garantire una maggiore introspezione della zona notte. Sono affacciate sulla copertura del piano primo trattata a giardino, in modo da generare la percezione del verde senza soluzione di continuità verso il contesto.

Il fronte completamente vetrato del piano terra genera un effetto di sospensione dei volumi posti al piano primo, come se fluttuassero nell’aria.

L’edificio è realizzato con una struttura in acciaio e legno tamponata con sistemi a secco. Le aperture sono controllate con schermature solari (aggetti e frangisole) al fine di consentire l’accesso della radiazione solare in verno ed impedirla in estate, così da massimizzare l’efficienza energetica in entrambi i periodi.

I materiali utilizzati sono di derivazione minerale o biologica, mentre il legno è proveniente da foreste certificate gestite a scopo produttivo. L’edificio è  dotato di un impianto di climatizzazione estiva ed invernale con ventilazione meccanica controllata e scambiatore di calore. L’aria all’interno sarà continuamento ricambiata e filtrata da inquinanti indoor ed outdoor (polveri sottili, pollini, radon e formaldeide). Il progetto prevede il raggiungimento dello standard NZEB (edifici ad energia quasi zero), con zero emissioni in atmosfera, utilizzando strategia atte a ottimizzare il comfort e la salubrità indoor.