Progetto per uno Stabilimento Balneare

La ricerca di spunti interessanti da raccogliere e trasformare in metafore tramite l’opera della progettazione ha avuto inizio con la lettura del miglior libro che, secondo Eugenio Montale, ha argomentato il mare e le sue genti: parliamo di Melville e del suo Moby Dick. Ci sono molti luoghi dove godere del piacere delle lettura, uno di quelli che preferisco è di gran lunga il “lettino”, come siamo abituati a chiamarlo qui in Romagna, specie se è adagiato su una calda spiaggia dell’Adriatico. Dimenticavo; mentre leggo uso sprofondare i piedi nella sabbia godendo della differenza di temperatura che si avverte tra dorso e pianta del piede. Mentre mi adopero in questa importante operazione di scavo ecco che mi imbatto – in verità non io, ma i miei piedi – in qualche tesoro nascosto dalle sabbie: un osso di seppia. Dopo averlo raccolto ne studio attentamente la forma elegante, la superficie piacevole al tatto ed il colore, se vogliamo, moderno.
Non so se si può parlare di filosofia del progetto, è stata più che altro un’operazione di aritmetica: l’idea generatrice è quella di applicare la proprietà commutativa alle dimensioni del capodoglio ed alla morfologia della seppia, o meglio, del suo osso. Il prodotto, è quello di un rilettura contemporanea delle forme che, seppure nel fuori scala, richiamano alla memoria i loro elementi generatori. Un ambiente dinamico come quello della riviera Adriatica, necessita di un progetto flessibile, un progetto che in funzione delle necessità, può adeguarsi a diversi usi garantendo minime trasformazioni. Per soddisfare questo requisito, il progetto dello stabilimento balneare è stato concepito per essere realizzabile in tre step successivi.


Il primo, che autonomamente soddisfa i requisiti del bando, ha la morfologia di un elemento prismatico lineare leggermente sollevato sulla sabbia. Questo elemento accoglie al suo interno, fungendo da cornice, le funzioni caratteristiche dello stabilimento, individuate da box opachi e trasparenti. Tramite un sistema di aperture a bilico gli spazi che ospitano le attività possono aprirsi all’esterno relazionandosi tra loro. Il bar può aprire le sue grandi porte in direzione della “pensilina”, lo stesso il centro wellness, creando uno spazio continuo. L’edificio è stato concepito per essere realizzato con struttura a secco (legno e metallo), questa tecnologia consente di modificare facilmente le partizioni interne ampliando o suddividendone i vani. Sono state realizzate due scale di servizio alla copertura, questo accorgimento ne consente l’utilizzo come terrazza/solarium e spazio per eventi serali. Il secondo step, riguarda la realizzazione di una struttura in legno lamellare posta al di sopra della terrazza. Questo elemento regola la radiazione solare sia in copertura che nelle immediate vicinanze dell’edificio, limitando il surriscaldamento degli ambienti interni e l’uso dei condizionatori. questa struttura ombreggiante consente, inoltre, una maggiore fruibilità della terrazza anche durante le ore più calde della giornata e potrà essere utilizzata come spazio relax godendo dei benefici dell’ombra e di una maggior ventilazione data dall’altezza.
Il terzo step completa la struttura lamellare in legno, introducendo una tensostruttura che mette a protezione da pioggia e brina la quasi totalità della terrazza, la quale potrà essere utilizzata a tutti gli effetti come estensione dei servizi posti al piano terra. Il progetto prevede l’utilizzo dello stabilimento anche durante le ore notturne. La tensostruttura diviene un enorme deflettore illuminato da fari spot ancorati alla struttura lamellare il legno, mentre il piano terra da faretti ad incasso posti nel solaio di copertura. L’edificio è principalmente realizzato con struttura lignea, vengono impiegati alcuni elementi verticali in mentallo per sorreggere la struttura ombreggiante in lengo. I box che ospitano i principali servizi dello stabilimento sono rivestiti in legno naturale e vetro, in funzione della necessità o meno di introspezione. L’involucro esterno che determina il solaio del piano terra, le scale e la copertura, sono rivestiti da doghe di legno smaltato bianco, così da resistere alle intemperie. La ricerca morfologica dei riferimenti progettuali, la loro reinterpretazione secondo linguaggi minimalisti, anche se non troppo accentuati, si rivolge ad un target moderno, alla ricerca di luoghi capaci di coinvolgere lo spettatore in ambientazioni dinamiche, non radicate al passato ma proiettate al contemporaneo.

concorso per la progettazione di uno stabilimento balneare a pesaro

NON REALIZZATO

Year
2009

Locality
Italy – pesaro

Design team
Piraccini + Potente architettura

CHIEF ARCHITECT

Stefano Piraccini

Awards

PROGETTO SEGNALATO – CONCORSO “HO FATTO SPLASH”

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