Domus Lignea Passive house

Il progetto prevede la realizzazione di un edificio ad uso agriturismo connotato dai massimi livelli di sostenibilità ambientale. È stato progettato in standard Passivhaus, utilizzando una struttura in pannelli di legno di tipo XLAM, mentre gli isolanti e gli altri materiali da costruzione sono stati adottati la fine di raggiungere i più elevati livelli di sostenibilità ambientale. Si utilizzano materiali provenienti da origine biologica e minerale, mente tutti gli elementi in legno utilizzati provengono da foreste certificate FSC a scopo produttivo. l’edificio ha un fabbisogno talmente basso che, tramite una integrazione di fotovoltaico, riesce a produrre più energia di quella che consuma. L’edificio ha il solo impianto di ventilazione meccanica controllata con scambiatore di calore e batteria di post trattamento. Non è allacciato alla rete gas e non emette alcuna sostanza inquinante in atmosfera. In conformità con lo standard Passivhaus avrà elevati livelli di confort indoor ed ambienti estremamente salubri con temperatura ed umidità regolati al massimo livello di comfort.

 Il processo morfologico che ne determina i volumi e lo studio dei materiale è relazionato al processo evolutivo delle tipologie tradizionali che caratterizzano il territorio rurale del Comune di Manciano ed ambiti limitrofi. Tale territorio è principalmente caratterizzato da due distinti elementi urbani: il borgo e la casa sparsa.I borghi sono caratterizzati da edifici in aggregato progressivamente stratificati, che definiscono volumetrie sovrapposte e intersecate. I borghi storici sono composti da edifici con copertura principalmente a due falde. Sono volumi di forma prismatica aggregati senza regole compositive preordinate.

Le case sparse definiscono il territorio rurale. Attraverso la bibliografia di settore, sono state studiate le tipologie tradizionali rurale su scala regionali e più propriamente locale. Le tipologie tradizionali si sono evolute attraverso un processo funzionale legato da una parte all’uso agricolo del suolo, dall’altra alla possibilità di sfruttare le risorse energetiche passive quali l’orientamento rispetto al sole ed ai venti prevalenti. La maggior parte delle case rurali sono rivolte sul lato sud al fine di massimizzare il riscaldamento prodotto dalla radiazione solare, in taluni casi la stalla veniva collocata al di sotto della camera da letto al fine di utilizzare il calore corporeo degli animali che, attraverso i solaio interpiano, giungeva alle camere da letto. L’orientamento a sud del fronte principale, dove in alcuni casi viene collocato il portico, creava, inoltre, un efficace schermo ai venti freddi invernali provenienti da nord. Il fronte nord, sempre in ombra, è per lo più caratterizzato da un numero limitato di aperture di piccole dimensioni al fine di limitare le dispersioni. 

Nelle tipologie tradizionali del territorio, ove sono presenti portici o logge, queste assolvevano alla funzione di schermo solare nei mesi estivi, così da consentire lo svolgimento delle attività lavorative all’aperto. La termoregolazione degli edifici era un requisito importante quando l’unica fonte energetica attiva era il focolare. Pertanto, gli edifici rurali si sono evoluti sviluppando una forma compatta al fine di limitare le dispersioni sfruttando il rapporto s/v. Tale caratteristica ha determinato volumi compatti di forma prismatica, dove il tetto a falde era strumento necessario per la tenuta all’acqua piovana. I materiali utilizzati erano quelli locali: pietra, legno, laterizio, intonaco a base di calce. Il legno veniva utilizzato soprattutto per la realizzazione dei serramenti e della struttura orizzontale (travi, travetti architravi, capriate), mentre pietra e laterizio per la struttura verticale. Le facciate degli edifici tradizionali sono pertanto definite dalla presenza di materiali locali di origine naturale. Tuttavia, l’innovazione tecnologica, ha portato a partire dagli anni 50 la sostituzione di alcuni materiali deperibili con altri più durevoli: sono comparsi rivestimenti e coperture in lamiera ed intonaci a base cementizia, materiali più economici e durevoli dei precedenti. 

In estrema sintesi si può definire che la morfologia del tipo edilizio è stata progressivamente determinato in base ad un approccio funzionale capace di integrare l’aspetto bioclimatico a alla specifica funzione agricola. Il progetto proposto si inserisce in questo principio. L’edificio richiama la composizione del borgo aggregando elementi di forma prismatica: la stessa matrice che definisce la morfologia della casa rurale e del borgo storico. Tale morfologia è stata definita, come per la casa rurale, in base ad un approccio bioclimatico utilizzando strumenti e materiali dell’innovazione tecnologica. L’edificio è stato progettato in base allo standard tedesco Passivhaus (passive house in inglese, casa passiva in italiano), principale riferimento per la ricerca scientifica nell’architettura sostenibile. Si tratta di edifici che si riscaldano con il sole, il calore del corpo umano, e degli elettrodomestici, senza utilizzare un impianto di riscaldamento tradizionale. L’edificio ha zero emissioni in atmosfera e un consumo energetico prossimo allo zero.

 Per garantire tali prestazioni è necessario che il progetto venga sviluppato massimizzando la radiazione solare (come la casa rurale) al fine di favorire il riscaldamento invernale e di evitare, tramite sistemi oscuranti il surriscaldamento estivo. A tal proposito vengono utilizzati software di simulazione energetica dinamica che calcolano l’effetto della radiazione solare e quella dei venti. Pertanto la forma dell’edificio viene determinata dalle condizioni climatiche del sito di intervento. Vengono utilizzati aggetti e sistemi oscuranti per consentire la corretta regolazione dell’incidenza della radiazione solare. L’edificio dovrà avere, inoltre, un involucro edilizio iper isolato a tenuta all’aria. Tale approccio si integra nel processo evolutivo che ha determinato il tipo edilizio tradizionale dove la forma viene determinata da requisiti prestazionali e non da una ricerca del decoro o da aspetti culturali. I materiali utilizzati sono quelli locali, al fine di dichiarare il legame con il territorio.

Il progetto non propone una copia “tale e quale” di una casa rurale, nell’idea comune agli ambienti delle università e delle sovrintendenze che “il nuovo non debba imitare pedissequamente il vecchio”. La morfologia della casa rurale era significativa per il contesto economico/ambientale esistente al tempo. Il processo progettuale del nuovo edificio non deve imitare tout court una morfologia esistente, ancorchè diffusa nel territorio, ma piuttosto integrarsi nel processo funzionale che l’ha generata; tale è il senso di continuità derivato dall’approccio culturale che si ritiene doveroso perseguire.

 

 

UN AGRITURISMO SOSTENIBILE IN STANDARD PASSIVHAUS

NON REALIZZATO

Year
2018

Locality
Italy – MANCIANO (gr)

Design team
Piraccini + Potente architettura

CHIEF ARCHITECTS

Stefano Piraccini
Margherita Potente

Project TEAM

Gianluca Bertoli

Linda Gabrielli
Vincenzo Vodola

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